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Matrimonio: in arrivo controlli fiscali


Quello del matrimonio è uno dei giorni più importanti della propria vita. La pensa così anche il Fisco sostenendo che, proprio per questo, non si bada a spese e, in mezzo a così tanta agitazione, è probabile che qualcuno dimentichi di emettere qualche fattura o ricevuta fiscale. Ecco, allora, che quello che dovrebbe essere un giorno di allegria, gioia e vivacità nasconde un retrogusto piuttosto fastidioso poiché il Fisco ha deciso di fare luce sulle nozze di coloro che hanno contratto matrimonio negli ultimi cinque anni.


Se vi siete sposati da poco avrete già ricevuto la lettera dell’Agenzia delle Entrate. E’ il Fisco che vi scrive, non per farvi gli auguri ma piuttosto che chiedervi informazioni su come è andato il vostro matrimonio: bene, direte voi, la sposa era bella, lo sposo elegante, gli invitati contenti e, al momento del sì anche la nonna si è emozionata. Ma non è questo che occorre rispondere. Il Fisco, ha, infatti, deciso di rivolgersi alle famiglie per conoscere tutto il resto: dove avete fatto le vostre spese e quanto avete pagato. Bisogna dichiarare tutto: dai fiori all’estetista, dal ristorante al parrucchiere. Tutto. Con nomi e cognomi.


Dopo le dichiarazioni dei redditi arriva la dichiarazione di nozze. E allora, carissimi sposi, mettete da parte confetti, fotografie e viaggio di nozze e comunicate al Fisco nomi e cognomi delle persone che, in qualche modo, hanno contribuito a rendere unico il vostro giorno. Nono solo: vuole sapere anche quanto avete pagato e se avete avuto o meno la ricevuta fiscale. Un po’ come se conoscere il nome del fioraio o accertarsi di aver ritirato la ricevuta fiscale dal sarto fosse il vostro pensiero fisso.


La spesa per affrontare un matrimonio può anche arrivare a 25.000 euro e, secondo il Fisco, gran parte di essa non è coperta da nessun documento fiscale. E’ così, allora, che l’Agenzia delle Entrate estrapolerà dall’Anagrafe Tributaria l’elenco delle giovani coppie o comunque di quelle che hanno contratto matrimonio dal 2006 in poi. Per loro è in partenza una lettera che pone l’obbligo in capo agli sposi di restituire agli uffici il modulo opportunamente compilato.


Attenzione, però perché rispondere al Fisco è obbligatorio. Per gli inadempienti è prevista una sanzione pecuniaria. Nessun documento da allegare in copia: solo nomi, indirizzi e importi di spesa. E’ questo un modo alternativo e insolito per contrastare l’evasione fiscale. E allora che dire? Che se il Fisco non riuscirà a debellare l’evasione almeno avrà gettato le basi per avviare l’attività di wedding planner.

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